I tre tipi di esseri umani nello Gnosticismo: ilici, psichici e pneumatici

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Lo gnosticismo è un movimento religioso complesso e multiforme sorto nei primi secoli del cristianesimo, all’incirca tra il I e il IV secolo d.C. Esso ingloba un’ampia gamma di credenze e pratiche che si discostano spesso in modo significativo dagli insegnamenti cristiani ortodossi. Al centro del pensiero gnostico c’è il concetto di gnosi, il quale si riferisce alla conoscenza o all’intuizione spirituale personale che trascende le dottrine religiose convenzionali. Questa enfasi sull’esperienza individuale rispetto all’autorità istituzionale è un segno distintivo della spiritualità gnostica.

All’interno di questo quadro, gli esseri umani vengono classificati in tre tipologie distinte in base alla loro natura spirituale e al loro rapporto con il divino: gli ilici, gli psichici e gli pneumatici. Tale sistema di categorizzazione è un mezzo per comprendere i diversi livelli di consapevolezza spirituale degli individui e le loro rispettive connessioni con i regni superiori dell’esistenza.

1. Gli Ilici

Il gruppo degli ilici, vocabolo che affonda le sue radici nella filosofia gnostica, è formato da individui che si concentrano principalmente sull’esistenza materiale e sulla realtà fisica. Questa classificazione rientra nel quadro più ampio della cosmologia gnostica, la quale delinea vari tipi di esseri umani in base alla loro consapevolezza spirituale e alla relazione con realtà superiori.

Le persone definite iliche vengono spesso descritte come profondamente dedite ai piaceri fisici e alle preoccupazioni mondane. La loro vita è prevalentemente orientata verso attività quotidiane che privilegiano le esperienze sensoriali rispetto a quelle intellettuali o spirituali. Ciò può manifestarsi in vari modi, come attraverso l’ossessione per la ricchezza, il possesso e l’appagamento dei sensi. In sostanza, gli ilici sono visti come soggetti che traggono il loro senso di identità e di realizzazione dagli aspetti tangibili e materiali della vita.

Secondo il pensiero gnostico, gli ilici sono privi di intuizione o consapevolezza spirituale. Si ritiene che siano dominati dai loro desideri e istinti fisici, il che porta a una forma di esistenza in gran parte reattiva invece che riflessiva. Questa mancanza di introspezione implica sovente un disinteresse verso questioni esistenziali più profonde, nonché verso la ricerca della verità al di là del regno materiale. Possono quindi impegnarsi in pratiche religiose o in rituali; tuttavia, queste azioni tendono ad essere superficiali e prive di una vera comprensione o connessione con il divino.

La prospettiva gnostica prevede che gli ilici siano spiritualmente ciechi o ignoranti. La loro visione del mondo è focalizzata sulla soddisfazione degli istinti legati alla sopravvivenza, come la riproduzione e i bisogni primari, piuttosto che sulla ricerca dell’illuminazione o di una conoscenza superiore. Questa cecità spirituale implica una disconnessione da ciò che gli gnostici considerano la vera realtà: un regno trascendente che va oltre il mondo fisico e che offre verità più elevate sull’esistenza.

Il termine stesso “ilico” deriva dalla parola greca “hyle”, che si traduce come materia o sostanza. L’origine etimologica sottolinea l’enfasi posta sul legame con il mondo fisico anziché sull’essenza spirituale intrinseca o sulla ricerca dell’illuminazione interiore. In contrasto con le altre tipologie descritte all’interno del pensiero gnostico, come ad esempio quelle degli psichici (che possiedono un certo grado di consapevolezza spirituale) e degli pneumatici (che sono pienamente illuminati), gli ilici mostrano un livello più basico dell’esperienza umana, caratterizzato da una vita priva di introspezione e incentrata unicamente sulla fisicità.

Gli ilici sono tipicamente visti come ignari di realtà o verità spirituali superiori. Possono impegnarsi in pratiche religiose, ma lo fanno senza comprensione e senza una vera unione con il divino. Le loro priorità sono incentrate sulla sopravvivenza, sulla riproduzione e sulle esperienze sensoriali. In questo contesto, gli gnostici li considerano sostanzialmente ciechi o ignoranti dal punto di vista spirituale.

2. Gli Psichici

Il gruppo degli psichici comprende quegli individui che mostrano un certo livello di consapevolezza spirituale, ma le cui esperienze e comprensione sono influenzate principalmente da dimensioni emotive e intellettuali. Si ritiene che queste persone siano in possesso di un’intuizione in ambito spirituale; tuttavia, esse si affidano prevalentemente alle capacità cognitive e agli stati emotivi, privilegiando dunque il lato mentale e intellettuale a discapito della ricerca di una conoscenza superiore, detta gnosi.

Gli psichici sono generalmente impegnati in varie forme di indagine, le quali possono includere l’esplorazione filosofica, lo studio accademico o la partecipazione a rituali religiosi, che sono volte ad ottenere una conoscenza più profonda dell’esistenza e del cosmo. Tale forma di apprendimento è spesso guidata da un desiderio intrinseco di scoprire la verità sull’universo e sul proprio ruolo all’interno di esso. Nonostante ciò, gli psichici non riescono a sperimentare la natura trasformativa della vera gnosi, ovvero l’incontro intimo con la saggezza divina che travalica la semplice comprensione intellettuale.

Nella letteratura gnostica, gli psichici (dal greco “psyché”, anima) sono talvolta rappresentati come intermediari tra due diversi regni: il mondo materiale abitato dagli ilici (coloro che si occupano principalmente dell’esistenza fisica) e i domini spirituali elevati associati agli pneumatici (individui che hanno raggiunto uno stato superiore di illuminazione spirituale). Questa posizione intermedia suggerisce che gli psichici possiedono un maggiore potenziale di crescita personale rispetto agli ilici, grazie alla loro volontà di imparare e di ricercare la verità. Essi hanno una mentalità più aperta e curiosa, che permette loro di approfondire i concetti spirituali.

Tuttavia, nonostante questi aspetti positivi, gli psichici possono essere limitati da attaccamenti emotivi o dalla dipendenza dall’approvazione esterna delle autorità e delle norme sociali. Tale atteggiamento può ostacolare il loro progresso verso il raggiungimento della vera gnosi. I legami emotivi intensi possono offuscare il loro giudizio o allontanarli da autentiche esperienze di risveglio spirituale. Inoltre, la loro inclinazione all’intellettualismo può sfociare in un eccesso di razionalizzazione o in uno scetticismo capace di distogliere dall’impegno diretto con le dimensioni spirituali.

3. Gli Pneumatici

Nei sistemi di credenza gnostici, il concetto di pneumatico (dal greco “pneuma“, spirito o respiro) è centrale per comprendere la gerarchia spirituale e la natura dell’esistenza umana. Gli pneumatici sono generalmente dipinti come individui che possiedono dentro di essi una scintilla divina, ossia un frammento del vero Dio o della fonte che è rimasto intrappolato nel mondo materiale. Questa nozione deriva dalla prospettiva gnostica secondo cui il regno materiale è imperfetto o illusorio e la vera conoscenza (gnosi) deriva dal riconoscimento della propria origine divina e dallo sforzo di ritornarvi.

La divinità interiore attribuita agli pneumatici permette loro di percepire realtà superiori al di là della semplice esistenza corporea. Questa percezione non si limita alla comprensione intellettuale, ma include una consapevolezza delle verità spirituali che trascendono l’esperienza umana ordinaria. Si ritiene che gli pneumatici abbiano una capacità innata di connettersi con questi regni superiori attraverso l’introspezione, la meditazione e altre pratiche spirituali che facilitano la comunione con il divino.

Le qualità associate agli pneumatici includono la saggezza, la compassione e una comprensione intrinseca delle verità cosmiche. Queste persone sperimentano inoltre un desiderio che le spinge a ricercare l’illuminazione non solo per se stesse, ma anche per gli altri. Come guide o insegnanti nei percorsi spirituali, svolgono un ruolo cruciale nell’assistere coloro che possono sentirsi smarriti o in cerca di una direzione nella propria vita. I loro insegnamenti enfatizzano la scoperta di sé e la trasformazione personale come percorsi verso la realizzazione della propria natura divina.

A differenza degli ilici, che si occupano principalmente dell’esistenza materiale, e degli psichici, che possono possedere un certo livello di intuizione spirituale, ma si affidano comunque a fonti esterne per la conoscenza, gli pneumatici attingono alle loro esperienze interiori e alle intuizioni acquisite attraverso la comunione diretta con il divino. Tale peculiarità evidenzia la loro posizione unica all’interno della cosmologia gnostica: sono visti come intermediari tra il mondo materiale e i regni spirituali superiori, possedendo sia la conoscenza che la capacità di empatiazzare con coloro che sono ancora invischiati nelle preoccupazioni mondane.

Inoltre, gli pneumatici si impegnano frequentemente in pratiche volte a risvegliare la coscienza e ad allinearsi più strettamente con l’essenza divina. Tali tecniche possono includere la preghiera contemplativa, le esperienze mistiche e l’indagine filosofica sulla natura della realtà. Attraverso questi strumenti, essi coltivano una consapevolezza più vasta dell’esistenza che ne influenza le azioni e le interazioni con gli altri.

Conclusione

In sintesi, lo gnosticismo classifica gli esseri umani in tre tipi in base al loro livello di consapevolezza spirituale: gli ilici (concentrati sulla materia), gli psichici (intellettualmente consapevoli ma emotivamente legati) e gli pneumatici (spiritualmente illuminati). Ogni categoria riflette diversi gradi di connessione sia con l’esistenza materiale che con le realtà trascendentali superiori.

L’analisi di questa classificazione fornisce una visione significativa del modo in cui i pensatori gnostici percepivano la complessità della natura umana rispetto alle dimensioni metafisiche. Essa suggerisce inoltre la possibilità di intraprendere un viaggio trasformativo verso l’illuminazione interiore fin da subito, già durante la vita terrena, semplicemente spostando il fulcro della propria attenzione verso l’interno e ricercando attivamente la via gnostica. Tale evoluzione non è un mero esercizio intellettuale, ma implica una profonda trasformazione personale e l’impegno a ricercare la verità al di là delle apparenze superficiali.

 

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