I Risultati dei nostri Test di Personalità: come interpretarli correttamente

Iniziamo col dire che i test di personalità da noi ideati sono influenzati da numerosi fattori, la maggior parte dei quali di tipo soggettivo. Ogni persona è diversa e uno degli scopi dei test psicologici è proprio quello di rilevare tali differenze, così da fornire un profilo unico e il più possibile calzante.

come interpretare i risultati dei test

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Semplificando e riassumendo la questione, possiamo affermare che i fattori sostanziali in grado di condizionare l’esito dei test sono cinque:

1. L’età dell’utente
2. Il suo retroterra culturale / bagaglio esperienziale
3. Il grado di apertura mentale
4. Il livello di concentrazione e attenzione
5. Il grado di sincerità

L’importanza dell’apertura mentale

Questo è un prerequisito basilare in tutti i test che indagano la personalità, in particolar modo in quello della consapevolezza, del risveglio e nel grande test della personalità. Per apertura mentale si intende non tanto la predisposizione verso il prossimo e l’accettazione della diversità, quanto la capacità di rivolgere lo sguardo dentro di sé e prendere atto del proprio modo di essere, con relativi limiti, idiosincrasie, pregi e difetti. Apertura verso se stessi innanzitutto, e come conseguenza anche verso tutto il resto. A tal riguardo va annotato che la dualità alla base del funzionamento della nostra mente spinge verso la divisione e la separazione, ossia verso la categorizzazione e la radicalizzazione degli opposti: dentro-fuori, bene-male e così via. Ma si tratta di un’illusione mentale ed egoica, come vedremo nel paragrafo successivo.

Il mondo esteriore come riflesso di quello interiore

La realtà potrebbe essere descritta, in termini filosofico-spirituali, come un riflesso delle nostre paure, speranze e bisogni più o meno coscienti. Il nostro mondo interiore plasma quello esteriore. Chi accetta se stesso e i propri limiti tenderà a percepire la realtà esterna in maniera più obiettiva, nel bene e nel male, mentre chi non è avvezzo a scavare nella propria interiorità avrà bisogno di idealizzare e categorizzare il mondo esteriore per compensare una mancanza di consapevolezza interna. Tutto ciò si traduce, durante lo svolgimento dei test, nella scelta di risposte che appaiono come “giuste” o socialmente desiderabili, ma che non sono realmente sentite dall’utente che le fornisce. Il motto del nostro portale trae origine proprio da qui, volendo nel suo piccolo stimolare i lettori verso l’introspezione: γνῶθι σεαυτόν – nosce te ipsum – conosci te stesso.

L’interdipendenza dei cinque fattori

Naturalmente ognuno dei cinque elementi sopraelencati è strettamente correlato a tutti gli altri, al punto tale che possiamo definirli complementari. L’età influisce sul bagaglio di esperienze e conoscenze di una persona, così come queste ultime pesano sul grado di apertura mentale della stessa. Insomma, per farla breve, i cinque fattori sono tutti importanti sebbene quello dell’età sia da considerarsi determinante, specialmente quando essa è particolarmente giovane.

Procedendo con l’analisi vedremo infatti che i risultati dei test vanno sempre e comunque rapportati all’età anagrafica dell’utente, e cercheremo di fornire una formula interpretativa personalizzata per ciascuna delle principali fasce d’età.

 

Test dell’età mentale: Interpretazione del risultato

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Legame fra età mentale ed età anagrafica

Trattandosi di un test a metà fra il serio e il faceto, adatto a persone di tutte le età, il punteggio finale rappresenta un fermoimmagine della mentalità attuale dell’utente. Va notato che i soggetti molto giovani, in particolare gli adolescenti, tendono a fornire risposte più nette e decise rispetto alle persone attempate, ottenendo non raramente elevati punteggi di età mentale. Non c’è nulla di strano in questo, infatti il test tiene in scarsa considerazione l’età anagrafica di chi lo esegue, privilegiando al contrario le risposte scelte. Questo spiega come un ragazzino di dodici anni possa ottenere un’età mentale addirittura superiore a quella di un sessantenne.

Un esempio. La domanda circa le sostanze illegali prevede fra le varie risposte questa in particolare: la droga fa male. È una tipica risposta da persona anziana e bacchettona, ma è più probabile che a darla sia un giovane inesperto piuttosto che una persona navigata e maggiormente consapevole rispetto al problema delle droghe.

Il ruolo delle aspettative personali

Da notare poi che i meno giovani tendono a scegliere risposte particolarmente spensierate nella speranza di vedersi togliere qualche anno almeno a livello mentale. Qui entra in gioco il fattore numero 5, ossia il grado di sincerità dell’individuo. Avviene anche il fenomeno complementare, ossia quello dei giovanissimi che cercano di dare risposte particolarmente seriose per apparire più maturi. Noi non possiamo farci nulla, spetta a te rispondere con la massima trasparenza, oppure decidere se fornire risposte caricaturali, più o meno socialmente accettabili, magari anche solo per curiosità.

Addizioni e sottrazioni

Consci di questo fenomeno, abbiamo inserito un gran numero di domande e risposte molto diverse fra loro, così da permettere a chiunque di aumentare e diminuire il proprio punteggio durante l’esecuzione del test. A tal proposito devi sapere che le risposte possono aggiungere o togliere anni. L’implementazione di questa strategia permette di bilanciare meglio il risultato finale. Perciò, se ad una determinata domanda dai una risposta un pochino superficiale tipica di uno sbarbatello, puoi sempre rifarti nelle domande successive ed evitare di cuccarti il profilo di un infante!

Prova il nostro TEST DELL’ETÀ MENTALE

 

Test della Consapevolezza e Test del Risveglio: Interpretare i risultati

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Premessa

Nell’utilizzo di questi due strumenti unici nel loro genere giocano un ruolo fondamentale, oltre all’età dell’utente, il grado di apertura mentale e il livello di attenzione. Le risposte sono di tipo qualitativo, ragionato; se lette frettolosamente e con superficialità conducono inevitabilmente all’ottenimento di un punteggio modesto.

Avvertenze generali

Il test della consapevolezza e quello del risveglio andrebbero dunque eseguiti con la massima concentrazione, sforzandosi di capire il significato di ogni singola risposta, seppur apparentemente banale, prima di operare le proprie scelte. Per quanto concerne il tasso di apertura mentale, va specificato che l’impostazione dei test prevede che l’utilizzatore possieda un certo grado di maturità e inclinazione verso l’introspezione. Difficilmente un adolescente di età inferiore ai 16 anni riuscirebbe a cogliere determinate sfumature insite nelle domande e nelle risposte, pertanto si consiglia ai più giovani che vogliano comunque affrontare queste due prove, di farlo in compagnia di un adulto che funga da supporto.

Avvertenze per i frettolosi

Allo stesso modo, anche una persona adulta abituata ad affrontare la quotidianità con il “pilota automatico” inserito e poca voglia di andare a fondo nelle cose, troverebbe questi due test ostici e poco interessanti. Se questo è il tuo caso, il nostro consiglio è di tornare quando avrai almeno un’ora di tempo tutta per te, e soltanto dopo aver svuotato la mente dai doveri, dalle responsabilità e da tutto ciò che possa spingerti ad apparire in un determinato modo. Ricorda che dare risposte rapide ed impulsive conduce sempre e comunque verso un punteggio medio-basso.

Risposte autentiche e risposte socialmente desiderabili

Un problema comune a tutti i test di personalità, o forse dovremmo dire a tutte le persone, è quello che risiede nella differenza fra le risposte percepite come vere e quelle percepite come socialmente desiderabili. Gli individui più insicuri, coloro che danno maggior peso all’opinione altrui e alle apparenze, così come al cosiddetto “politicamente corretto”, manifestano una certa predisposizione verso le risposte ritenute “giuste”, ma non necessariamente percepite come autentiche.

Facciamo un esempio; prendiamo in esame la domanda del test della consapevolezza che riguarda la formulazione dei giudizi. Abbiamo notato che moltissime persone scelgono questa risposta: giudicare è sempre sbagliato. Ma quanti lo pensano veramente? E quanti, piuttosto, se si sentissero completamente liberi da ogni condizionamento sociale, risponderebbero con quest’altra opzione: tutti noi formuliamo giudizi, però non è necessario esternarli (?).

Se ritieni che questo possa essere il tuo caso, non c’è alcun problema. Ora che ha preso nota di questo aspetto, potresti ripetere i nostri test di personalità facendo tesoro di tale nuova consapevolezza; vedrai che il risultato finale sarà più avvincente.

Veniamo ora all’interpretazione dei risultati

Partiamo dal presupposto che tu abbia letto attentamente le domande e le risposte, che abbia compiuto le tue scelte con sincerità e che la tua età sia di almeno 16 anni. Se hai 15 anni o meno, non devi allarmarti nel caso in cui il tuo punteggio sia basso: è perfettamente normale. Ripassa a trovarci tra qualche anno.

Se hai ottenuto un punteggio modesto significa che:
– la tua coscienza è ancora agli albori, vuoi perché sei troppo preso dagli aspetti materiali della vita (lavoro, denaro, ecc.), vuoi perché manchi di spiritualità e quindi credi, consciamente o inconsciamente, che l’esistenza umana si riduca al solo fare, consumare e possedere. In sostanza, ti identifichi con ciò che fai, con ciò che possiedi e con i risultati concreti e quantificabili che ottieni. Quello che manca è l’aspetto legato all’Essere e al Sentire, senza i quali, purtroppo, non vi è alcuna possibilità di sviluppare una consapevolezza che vada oltre l’ego e le percezioni dei cinque sensi.

Se hai invece ottenuto un punteggio intermedio vuol dire che:
– la tua coscienza è pienamente funzionale e in grado di svilupparsi ulteriormente, con il potenziale per continuare il suo viaggio di espansione verso l’infinito. Ciò è particolarmente vero per le persone di età inferiore ai 40 anni. Coloro che si trovano in età più avanzata è raro che subiscano scossoni a livello coscienziale, sebbene in questo campo non si possa escludere nulla a priori. È un viaggio a senso unico, il che significa che una volta acquisita una forma di consapevolezza più vasta, non c’è possibilità di tornare al punto di partenza. Inoltre, progredire in termini spirituali significa eliminare tutto ciò che non serve, avere meno per essere di più. Ecco perché molti scelgono, intenzionalmente o meno, di accontentarsi di una coscienza a tratti alterni.

Se il tuo punteggio è elevato possiamo affermare che:
– sei un acuto osservatore, curioso, che ricerca un significato più autentico anche nelle cose apparentemente scontate e prevedibili. Una persona insoddisfatta, ma non in termini materiali, bensì in senso spirituale. Generalmente chi giunge a questo livello di coscienza non lo fa per caso, ma a seguito di una scelta personale consapevole. Dato che il ritorno allo stato di inconsapevolezza non è un’opzione, la tua traiettoria futura sembra essere decisa. Dovrai continuare su questa strada, indipendentemente dalle tue preferenze personali. Se cercherai di fare altrimenti, finirai per agire contro la tua natura e non troverai alcuna soddisfazione nel farlo. Se ritieni che queste ultime due affermazioni siano insolite o addirittura assurde, è probabile che il tuo risultato sia stato ottenuto per puro caso o a seguito di un tentativo di individuare le risposte “corrette”.

SFERE DI INTERESSE (solo per il Test del Risveglio)
Sono state identificate quattro sfere di interesse differenti, ognuna delle quali indaga un’area specifica della coscienza e del comportamento. Queste aree non sono separate, ma presentano piuttosto un certo livello di interdipendenza. Il punteggio indica il grado di avanzamento in quel determinato campo. In particolare, le sfere di interesse riguardano:

Il Distacco
L’antitesi dell’attaccamento è la capacità di sganciarsi psicologicamente dal mondo materiale, compresi gli oggetti, il denaro, il lavoro e gli affetti. Già, anche le relazioni interpersonali sono soggette a questo processo. L’anima aspira all’assoluto, mentre la maggior parte delle relazioni terrene, basate su legami di parentela e bisogni reciproci, sono intrinsecamente transitorie. Attenzione: quando si parla di attaccamento agli oggetti, va compreso che il problema non è l’oggetto in sé (qualunque esso sia), bensì la percezione interiore, conscia o inconscia, di non poter vivere senza di esso.

La Disillusione
Dopo un periodo iniziale di disagio emotivo, caratterizzato da sentimenti di turbamento, negazione e rabbia, gli individui sperimentano tipicamente una fase di disillusione. L’ego resiste ed è riluttante a rinunciare alle sue illusioni e false certezze. Al contrario, l’anima, che osserva le cose da una prospettiva ultraterrena, inizia gradualmente a smantellare tutto ciò che non è più necessario.

La Scomodità
Una vita di comodità e di svago non favorisce l’evoluzione spirituale ed è incompatibile con il processo di risveglio animico. Indipendentemente dalle convinzioni personali, la sofferenza può fungere da catalizzatore per la crescita interiore. È quindi fondamentale sviluppare la capacità di distaccarsi dalle numerose comodità offerte dalla società consumistica in cui viviamo. Si tratta di un passo essenziale verso il raggiungimento di una visione rinnovata dell’esistenza.

La Sintomatologia
Il processo di risveglio dell’anima può manifestarsi in una moltitudine di modi, alcuni dei quali non sempre facilmente riconoscibili a prima vista. Abbiamo cercato di raccogliere quelli più rappresentativi e tipici delle fasi iniziali e intermedie del cammino di risveglio spirituale.

Prova i nostri test di personalità esclusivi, non li troverai altrove:
TEST DELLA CONSAPEVOLEZZA
TEST DEL RISVEGLIO

 

Il Grande Test della Personalità: Analizzare il risultato

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La fretta è cattiva consigliera

Come per gli altri test, vale anche in questo caso la regola dell’attenzione e dell’apertura mentale. Per poter dare risposte appropriate bisogna prima averle lette tutte quante ed essersi presi qualche istante per riflettere sulla scelta migliore. È bene ricordare che non ci sono risposte corrette ed errate, bensì risposte che riflettono maggiormente il proprio modo di essere rispetto ad altre. La scelta dovrebbe ricadere sull’opzione che viene percepita come più affine al proprio modo di pensare e di essere.

Come sono e come vorrei essere

La premessa riguardante l’attenzione e l’apertura mentale ci porta alla seconda questione, quella dell’eterno dilemma fra come si è veramente e come si dovrebbe/vorrebbe essere. Perché accade ciò? La risposta è banale e complessa al tempo stesso. Semplificando si può rispondere che è tutta colpa della società con i suoi modelli di perfezione irraggiungibili e non sempre salutari. Tuttavia, approfondendo un minimo la faccenda, appare evidente come l’essere umano, per sua stessa natura, tenda sempre e comunque ad uniformarsi alla maggioranza. E così si viene a creare una scissione fra quello che una persona sente e percepisce realmente rispetto a quello che dovrebbe pensare e fare secondo i canoni della società (o meglio, della massa).

Realtà versus Virtualità

Un esempio? Alle domande riguardanti l’ambito della coscienziosità un grande numero di utenti risponde in maniera impeccabile, lasciando trasparire un notevole senso di responsabilità e premurosità in ogni azione. Puoi usciamo di casa e vediamo che la maggioranza non rispetta i limiti di velocità, guida con il telefonino davanti agli occhi a pochi centimetri di distanza da pedoni e ciclisti, si spazientisce per un nonnulla, agisce in maniera spesso disattenta e potenzialmente pericolosa per sé e per gli altri. Perché, dunque, questa dicotomia? Perché nel mondo reale le persone non possono fingere per tutto il tempo e il loro vero modo di essere prima o poi viene a galla, mentre quando sono da sole davanti ad uno schermo possono più facilmente interpretare un ruolo diverso.

Se pensi di ricadere all’interno di questa casistica, non c’è da preoccuparsi: prendine atto e quando te la senti vai a ripetere il nostro test tenendo ben presente questa nuova consapevolezza; vedrai che i risultati saranno decisamente più appaganti.

Veniamo ora all’interpretazione dei risultati

Diamo per scontato che tu abbia letto con attenzione domande e risposte, che tu che abbia operato le tue scelte con sincerità e che la tua età anagrafica sia di almeno 10 anni. Se hai meno di 10 anni ti consigliamo di rifare il test in compagnia di un genitore e di farti spiegare tutto ciò che non ti è chiaro.

Cos’è il livello di energia psichica?

Si tratta di un indicatore del proprio livello di dinamismo e vigore mentale. Può influenzare anche la propensione verso l’attività fisica.
Un basso livello di energia psichica denota una mente pigra, svogliata, che tende ad accontentarsi delle prime impressioni. Una sorta di risparmio energetico psicofisico che si manifesta, generalmente, insieme ad una bassa percentuale di vivacità.
Un punteggio intermedio di energia psichica configura una mente pronta quando serve, che non si tira indietro quando c’è da elaborare qualcosa, ma che ama anche rilassarsi di tanto in tanto.
Un elevato punteggio di energia psichica delinea invece i tratti di una mente iperattiva, a tratti agitata, sempre pronta all’azione, a volte persino maniacale e comunque poco incline a “staccare la spina”.
Il livello di vigore mentale si ripercuote altresì su quello fisico, perciò chi è pigro mentalmente tenderà a prediligere la comodità, laddove le menti “vulcaniche” non si lasceranno spaventare dalla necessità di compiere sforzi fisici, presentando solitamente anche un’elevata percentuale di vivacità.

La descrizione della personalità

L’enunciazione della personalità consiste in una sorta di componimento creato su misura attorno alle risposte di ciascuna persona. La descrizione prende in esame ognuno dei 16 tratti di personalità: socievolezza, razionalità, emotività, perfezionismo, vivacità, estroversione, coscienziosità, sensibilità, tolleranza, creatività, accortezza, sicurezza, autonomia, spiritualità, ironia, egoismo.
Il software crea una o due frasi su ciascun tratto scegliendo fra 80 diverse possibilità, e ciò che ne viene fuori è una descrizione dettagliata e su misura.
I tratti di personalità presi in esame rivestono eguale importanza, quindi nessuno di essi prevale sugli altri.

Descrizione poco calzante: cosa fare?

Il grande test della personalità è progettato per raggiungere la massima accuratezza al secondo e terzo tentativo, pertanto ti consigliamo vivamente di ripetere la prova almeno una volta. Se il risultato ti soddisfa puoi fermati alla prima esecuzione, mentre se ritieni che la descrizione di alcuni tratti sia poco calzante, è necessario ripetere il test. Ad ogni nuovo tentativo ti verranno proposte alcune domande inedite con il fine di indagare più in profondità quei tratti che non sono ancora del tutto chiari.

Conosci meglio te tesso con il nostro GRANDE TEST DELLA PERSONALITÀ

 

Il Test dell’Intelligenza Emotiva: spiegazione dei risultati

test intelligenza emotiva - quoziente emotivo

Primo requisito: l’onestà

Fra tutti i nostri test di personalità, quello dell’intelligenza emotiva è il più semplice da un punto di vista strutturale. Le domande sono dirette e le risposte sono altrettanto lineari e facilmente comprensibili. Se da un lato ciò offre all’utente un’esperienza più gradevole, dall’altro comporta un grosso rischio: quello di fornire risposte che appaiono socialmente e culturalmente “corrette” o “giuste”. All’utente viene pertanto richiesta la massima sincerità nel rispondere ai quesiti.

Il paradosso dell’autoconsapevolezza

Tutti i test di personalità hanno in comune un problema, sebbene in misure diverse. Potremmo definire questa costante come il paradosso dell’autoconsapevolezza. Le valutazioni del carattere devono essere in grado di scavare nella mente e nelle emozioni della persona per identificarne le peculiarità e i tratti distintivi. Presentano però dei limiti, in quanto si basano sulla consapevolezza soggettiva di chi le esegue. Per questo motivo alcuni dei nostri test sono stati sviluppati in modo volutamente intricato e cervellotico, con l’obiettivo di evitare che l’utente intuisca facilmente l’elemento oggetto di indagine. È stato infatti osservato come noi tutti, di fronte a una domanda molto diretta e precisa, tendiamo a dare risposte socialmente accettabili piuttosto che sincere.

Esegui il test in un momento di libertà e relax

Proprio per questa ragione, è bene eseguire il quiz quando ci si sente completamente rilassati. Ti consigliamo di estraniarti per un po’ e di non pensare affatto ai doveri che ti aspetteranno in seguito. Immagina di essere completamente libero/a da ogni impegno ed obbligo; nessuno ti osserva e ti giudica. Ci siete solo tu e il test. Scegli le risposte in base alle emozioni che le diverse affermazioni suscitano in te e non a seconda di ciò che dovresti o non dovresti fare. Se una risposta non ti piace o non ti convince, non selezionarla e passa oltre.

Il quoziente emotivo (QE)

Il risultato finale va da 0 a 100. La maggior parte delle persone ottiene punteggi compresi tra 40 e 60, mentre un punteggio superiore a 75 è considerato molto elevato e uno inferiore a 25 molto basso. Raggiungere un punteggio elevato non significa essere più intelligenti in termini generali, bensì possedere una speciale capacità di riconoscere le emozioni proprie e altrui. Una persona molto intelligente dal punto di vista emotivo potrebbe quindi ottenere una valutazione media o addirittura bassa nei test del QI, mentre una persona molto dotata dal punto di vista logico potrebbe trovarsi completamente smarrita nei meandri delle emozioni. Questo accade perché la società dà poca importanza all’intelligenza emotiva (IE), affidandosi principalmente alle risposte emozionali più elementari e primitive; si pensi all’industria pubblicitaria oppure ai dibattiti politici. Anche le emozioni, esattamente come le capacità logiche, richiedono allenamento e pratica; in genere gli individui sono troppo impegnati nelle faccende quotidiane per fermarsi a riflettere profondamente sulle cose, sia sul piano interiore che su quello esteriore. Questo spiega perché l’intelligenza emotiva collettiva è piuttosto scarsa.

Le percentuali delle diverse componenti

L’IE è composta da cinque diversi elementi interdipendenti, la cui integrazione delinea le competenze emotive complessive di una persona. Dovrebbe esserci un certo equilibrio tra di esse, anche se in certi casi è possibile che alcune siano molto più sviluppate di altre. Lo squilibrio denota sempre una mancanza di autoconsapevolezza circa alcuni aspetti, motivo per cui è bene lavorare sulle componenti più deboli. Il test include alcuni consigli sviluppati specificamente per migliorare ciascuno dei cinque elementi.

Non accontentarti quindi di un punteggio complessivo elevato, ma considera altresì le percentuali relative all’autoconsapevolezza, all’autoregolazione, alla motivazione, all’empatia e alle abilità sociali. Ripeti il quiz se necessario, concentrandoti sulle domande relative alle componenti in cui hai ottenuto il punteggio più basso. Durante il test, sotto ogni domanda è possibile vedere l’elemento a cui essa cui si riferisce.

Scopri le tue abilità emotive con il nostro TEST DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA

 

Il Test di Intelligenza Logica (QI): Cosa significa il punteggio?

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Ridimensionare l’importanza del quoziente intellettivo

Partiamo col dire che i quiz di intelligenza sono, a nostro parere, sopravvalutati. Questo succede principalmente a causa della predominanza della mentalità anglo-sassone nella società moderna. Gli americani, in particolare, adorano misurare tutto, arrivando in certe occasioni a peccare di riduzionismo. La loro forma mentis è decisamente pragmatica, il che è un fatto assolutamente positivo, ma, come in ogni cosa, l’esagerazione non fa mai bene.
I test del QI misurano una parte della cosiddetta intelligenza, e soltanto quella. Per quanto importanti possano essere le abilità logico-matematiche, l’intelletto umano è ben più complesso di così e non può essere misurato complessivamente con un singolo questionario.

Ma allora perché un test di intelligenza?

Per due motivi:
1) perché è divertente;
2) perché è utile per allenare la mente.

Il nostro test di intelligenza è adatto a chiunque, anche ai bambini, e in seguito spiegheremo come valutare il punteggio finale in base all’età dell’utente che si sottopone alla prova. Inoltre, non essendo limitato dalla presenza del timer, dà la possibilità di prendersi tutto il tempo necessario per comprendere le domande e trovare la risposta corretta. È un allenamento molto utile nella preparazione per un esame o un quiz in cui siano richieste abilità logico-razionali. Chi desideri ottenere un risultato valido ufficialmente, non dovrà fare altro che impostare autonomamente un cronometro a 20 minuti e terminare il test allo scadere del tempo.

Fattori che influenzano il punteggio del QI

Potrà forse apparire scontato, ma è bene ribadirlo: il punteggio del QI è pesantemente influenzato da alcuni elementi del tutto personali, quali il background formativo, l’età e la familiarità con i test di intelligenza. Chi possiede una formazione di tipo scientifico è avvantaggiato per ovvie ragioni, essendo molto più avvezzo a fare uso delle abilità logico-matematiche; ma non significa che sia più intelligente.
Chi ha già eseguito altri test di questo genere sa come funzionano e che cosa aspettarsi, quindi sarà in grado di svolgere il nostro test in maniera più spigliata riuscendo a rispondere ad un maggior numero di domande a parità di tempo.
Infine abbiamo l’età. Il nostro test può essere eseguito anche da un bambino a partire dai 10 anni circa. Ma vediamo come interpretare il punteggio sulla base dell’età anagrafica.

Valutazione del QI in base all’età

La media statistica del nostro test di intelligenza logica va da 85 a 115. Ciò significa che oltre il 60% della popolazione, indipendentemente dall’età, ricade all’interno di questa fascia. Ora scopriamo come rapportare (normalizzare) il proprio punteggio alla media statistica a seconda dell’età anagrafica.
Se hai 10-12 anni: moltiplica il tuo punteggio per 1,3. Vediamo un esempio. Punteggio assoluto: 70. Punteggio normalizzato per età: 91 (70×1,3)
Se hai 13-15 anni: moltiplica il tuo punteggio per 1,2. Vediamo un esempio. Punteggio assoluto: 70. Punteggio normalizzato per età: 84 (70×1,2)
Se hai 16-17 anni: moltiplica il tuo punteggio per 1,1. Vediamo un esempio. Punteggio assoluto: 70. Punteggio normalizzato per età: 77 (70×1,1)
Se hai 18 anni almeno: il tuo punteggio non richiede alcun aggiustamento.

Metti alla prova e tue abilità logico-matematiche con il nostro TEST DI INTELLIGENZA LOGICA

 

Il Test della Saggezza Giovanile: Comprendere il risultato

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Prenditi il tempo necessario

Proprio come tutti gli altri test, anche quello della saggezza richiede attenzione e pazienza. Le domande vanno lette e comprese prima di passare alle relative risposte. Inoltre è fondamentale riflettere sulle varie opzioni proposte prima di fare la propria scelta, altrimenti si finirà per selezionare la prima risposta che appare sensata quando potrebbero essercene altre ancora migliori.

Non cercare la risposta corretta

Ti consigliamo di affrontare questo test con serenità, cercando di divertirti mentre osservi le immagini e leggi le varie risposte. Evita dunque di fissarti sul risultato e goditi il percorso senza avere in mente una meta precisa. Così facendo non solo ti godrai il quiz, ma non ti accorgerai nemmeno dello scorrere del tempo. Naturalmente non c’è bisogno di ricordarti che non devi andare a cercare le risposte corrette sui motori di ricerca… non è vero? Se lo fai, che divertimento c’è!?

La tua età è importante

Essendo un test adatto a ragazzi dai 9 fino ai 15 anni è evidente che il sistema di calcolo dei punteggi non possa essere uguale per tutti. Un quindicenne è indubbiamente avvantaggiato dal punto di vista della cultura generale rispetto a un bambino di 9 anni, perciò abbiamo introdotto il cosiddetto “bonus età”, il quale attribuisce un certo numero di punti aggiuntivi ai più giovani, in maniera tale che possano comunque ottenere un risultato elevato come quello di un individuo più grande. Chi l’ha detto che un fanciullo in quinta elementare sia meno saggio di uno studente di terza media?

Le categorie delle domande

I quesiti del quiz fanno parte di 3 macro-categorie:
1) cultura generale e storia
2) maturità individuale
3) maturità sociale
All’interno della cultura generale troviamo le domande che presentano una sola risposta corretta, mentre nelle altre due categorie non ci sono risposte giuste e sbagliate, ma soltanto punti di vista diversi. Un giovane saggio deve necessariamente conoscere qualche proverbio frutto della sapienza popolare, perciò è fondamentale studiare, informarsi ed essere curiosi.
Le domande riguardanti la maturità individuale vertono sulla capacità introspettiva, ossia sul sapersi guardare dentro e sul dialogo interiore. Quelle relative alla maturità sociale indagano il rapporto con gli altri, la capacità di capire il prossimo e di stabilire un dialogo costruttivo con chi ci sta attorno. Il vero saggio sa anche comunicare con le persone e farsi comprendere. Il dialogo interpersonale è fondamentale e gli antichi filosofi greci, come ad esempio Socrate, lo ribadivano spesso.

Cosa rappresentano le divinità mitologiche?

Gli antichi greci attribuivano determinate caratteristiche a ciascun Dio o Dea. Gli Dei erano moltissimi e noi ne abbiamo selezionato sette, che sono più che sufficienti per rappresentare la scala della saggezza. Le divinità non erano tutte quante buone e positive, ma al contrario possedevano tutti i pregi e i difetti degli esseri umani stessi. Dioniso, per esempio, era un personaggio dedito al consumo delle bevande alcoliche, mangiava a volontà e adorava i piaceri sensoriali. Il suo obiettivo primario non era certamente quello di imparare cose nuove e divenire più saggio. Atena era invece molto intelligente e astuta, sapeva fare tante cose ed era di grande ispirazione per gli esseri umani. Possiamo quindi vedere gli antichi Dei greci come esempi di vita, di presenza o assenza di virtù e saggezza. Nella nostra graduatoria il meno saggio è Polifemo, ovvero una strana creatura situata a metà via fra il mondo degli umani e quello degli Dei. Il più saggio è invece Zeus, padre di tutti gli Dei e dotato di poteri incredibili.
Leggi questo articolo per approfondire:
La saggezza antica: un breve viaggio alla scoperta della mitologia greca

Cosa significa un punteggio basso?

Può significare due cose: 1) che hai svolto il test in fretta e con poca serietà; 2) che hai ancora tanta strada da percorrere lungo il sentiero della saggezza. Nel primo caso dovresti ripetere il test con più calma e leggere con attenzione sia le domande che le risposte prima di fare le tue scelte. Nel secondo caso non devi assolutamente demoralizzarti o sentirti svilito, poiché ogni esperienza negativa ci spinge a migliorarci. Perciò non abbatterti e continua a studiare, ma ricorda che la via verso la saggezza richiede anche tanta curiosità e voglia di mettersi in gioco. Sapere tante cose è un ottimo punto di partenza, ma da solo non basta certamente.

Cosa significa un punteggio alto?

Vuol dire che sei sulla buona strada per diventare un adulto consapevole e dotato di equilibrio. Possiedi una buona quantità di nozioni culturali e sei in grado di analizzare le cose da una prospettiva non scontata, sforzandoti di capire ciò che hai davanti ed evitando giudizi avventati. Tieni però a mente che la saggezza è un ideale e non un traguardo da raggiungere, perciò la sua ricerca non finisce mai. Cerca dunque di rimanere umile e di continuare a mettere in discussione anche ciò che a prima vista appare ovvio. Segui l’esempio di Socrate, il quale sapeva di non sapere, e proprio per questa ragione era assetato di conoscenza e voleva comprendere a fondo ogni cosa.

Il commento di PersonalityHPT Junior

Avrai notato che i pensieri del nostro robottino dotato di intelligenza artificiale sono piuttosto strampalati! Junior è stato programmato per inventare commenti spiritosi e irriverenti basandosi sul profilo ottenuto dall’utente, e ci auguriamo che le sue trovate ti abbiano strappato un sorriso, perché questo è il suo scopo. C’è un momento per la serietà e un momento per la leggerezza: il test della saggezza cerca di offrire entrambe. Avevi mai incontrato un’intelligenza artificiale dotata di senso dell’umorismo prima d’ora?

Metti alla prova il tuo livello di discernimento e maturità con il TEST DELLA SAGGEZZA