Mini-Test su Temi Filosofici

mini test sul pensiero filosofico

35. Sei un vero Stoico?
36. Sei un Complottista?
37. Sei un vero Epicurèo?
38. Sei un vero Buddista?
39. Sei un vero Gnostico?
40. Sei un vero Socratico?
41. Sei sensibile alla Bellezza?
42. Sei Apollineo o Dionisiaco?
43. Vivi nella caverna Platonica?
44. Possiedi una mente Filosofica?

<< INDICE DEI MINI-TEST


SEI UN VERO STOICO?

Lo stoico è colui che vive in accordo con la ragione e la natura, accettando serenamente gli eventi della vita, siano essi positivi o negativi. Egli esercita il dominio sulle proprie passioni, cercando l’atarassia, ovvero uno stato di imperturbabilità interiore. Infine, il vero stoico si impegna a praticare virtù e giustizia, contribuendo al bene comune e riconoscendo l’interconnessione tra tutti gli esseri umani.

Leggi le seguenti frasi e scegli quelle che meglio rappresentano il tuo pensiero.






Calcola il totale delle caselle selezionate e consulta il relativo profilo.
0-1: Sei un autentico stoico
2-3: Sei moderatamente stoico
4-5: Sei sostanzialmente anti-stoico
6: Sei l’opposto dello Stoicismo

Spiegazione delle frasi

Il silenzio prolungato mi mette a disagio
La capacità di tollerare il silenzio è necessaria per dare vita ad un percorso di riflessione interiore. Vivere costantemente immersi nel rumore, al contrario, sollecita i sensi e mantiene la coscienza ad un livello più superficiale; ciò non è compatibile con la necessità di vivere secondo i profondi principi morali ed etici dello Stoicismo.
Pensare alla morte genera solo negatività
Gli stoici vedono la morte come un momento del tutto naturale all’interno del più ampio spettro dell’esistenza. Evitare il pensiero della morte alimenta il lato materiale e irrazionale dell’essere umano, allontanandolo dai principi etici e morali tipici dello Stoicismo.
Le istituzioni fungono da guida morale per tutti noi
Gli stoici tendono a vedere le leggi naturali come superiori alle convenzioni sociali. Inoltre, i valori morali ed etici su cui basano il loro agire sono frutto di una consapevolezza del tutto individuale e poco o per nulla influenzata dalle correnti politiche e culturali di un dato momento storico.
Voglio vivere a lungo e gustarmi la vita fino in fondo
Sebbene gli stoici apprezzino la vita, enfatizzano anche l’importanza della virtù rispetto al semplice godimento dei piaceri terreni. Il concetto di moderazione è assolutamente centrale nello stile di vita stoico.
Faccio il possibile per migliorare il mondo e la società
Condividere tale proposito lascia trasparire il bisogno di trovare il proprio posto all’interno della società. Nella filosofia stoica, così come in qualsiasi altro percorso di ricerca spirituale, l’attenzione è rivolta verso il mondo interiore, mentre la realtà esteriore riveste un’importanza secondaria. Lo stoico vive seguendo la propria coscienza indipendentemente da ciò che accade nella società. Pertanto, egli contribuisce indirettamente al benessere della collettività fornendo un esempio di rettitudine e integrità.
Mi identifico in determinate mode e correnti di pensiero
Questa affermazione suggerisce una certa dipendenza dalle opinioni esterne e dalle tendenze sociali momentanee, il che è contrario all’ideale stoico di autonomia del pensiero e di integrità morale individuale.

 


SEI UN COMPLOTTISTA?

In un mondo sempre più intricato e incomprensibile, dove interessi economici si intrecciano con manie di potere ed eccesso di narcisismo, come fare a distinguere il vero dal simulato? Non c’è dunque da meravigliarsi se alcuni perdono fiducia nelle istituzioni e diventano sospettosi.

Esamina le frasi che seguono e seleziona quelle con cui ti trovi in accordo o che consideri più ragionevoli.






Conta il numero di caselle selezionate e consulta il profilo corrispondente.
0: Non sei affatto complottista
1-2: Sei vagamente complottista
3-4: Sei un complottista in crescita
5-6: Sei un vero complottista

Spiegazione delle frasi

La televisione diffonde perlopiù menzogne
Questa affermazione riflette un profondo scetticismo nei confronti dei media tradizionali. Se è vero che i media possono avere pregiudizi e non presentare sempre i fatti in modo accurato, è essenziale distinguere tra le critiche legittime alle pratiche dei media e la convinzione generale che tutti i contenuti televisivi siano falsi.
I mezzi di informazione veramente indipendenti sono rari
Questa osservazione mette in luce le preoccupazioni relative alla proprietà e all’influenza dei media. Molte persone credono che gli interessi delle aziende influenzino la rappresentazione delle notizie, il che conduce alla percezione che il giornalismo indipendente sia ormai inesistente. Tuttavia, esistono ancora testate indipendenti e affidabili che si impegnano a fornire informazioni fattuali.
Il potere vuole mantenerci ignoranti per controllarci meglio
Tale convinzione propone una visione delle dinamiche di potere in cui chi detiene l’autorità inganna intenzionalmente il pubblico per il proprio tornaconto. Proprio perché sia nella storia che nel tempo attuale esistono casi di manipolazione da parte dei potenti, questa presa di coscienza può generare una sfiducia generalizzata nei confronti di tutte le autorità.
Il vero potere non appartiene ai politici, ma a chi li controlla
Questo pensiero implica l’esistenza di un’élite invisibile che esercita il controllo sugli attori politici visibili. Esistono certamente influenze esterne nella politica (come le lobby e i gruppi d’interesse), tuttavia le figure politiche possono comunque prendere decisioni autonome, o quanto meno resistere alle pressioni esterne.
Se a dirlo è un’autorità, la maggioranza ci crederà ciecamente
Un’affermazione del genere presuppone la mancanza di pensiero critico da parte della popolazione. Benché la psicologia sociale dimostri che le persone si conformano facilmente alle figure autoritarie, è importante riconoscere che molti individui mettono attivamente in discussione e analizzano le informazioni presentate dalle autorità.
I veri controllori del mondo sono poco conosciuti e agiscono nell’ombra
Questa idea è centrale in molte teorie del complotto riguardanti gruppi d’élite che manovrano gli eventi globali operando dietro le quinte. Sebbene esistano individui e organizzazioni potenti che esercitano un’influenza significativa, l’affermazione che essi operino in totale segretezza può condurre verso la paranoia invece che verso uno scetticismo informato.

 


SEI UN VERO EPICURÈO?

Epicuro visse in Grecia fra il quarto e il terzo secolo a.C., divenendo successivamente conosciuto come il filosofo del piacere. Nella sua Lettera a Meneceo egli ci illustra la sua teoria riguardo alla morte, all’etica e alla ricerca della felicità. Secondo questo filosofo il raggiungimento della felicità non solo è possibile, ma risulta essere molto più semplice di quanto si possa immaginare. L’epicureismo viene a volte associato all’edonismo e ad altre correnti di pensiero che enfatizzano l’importanza dei piaceri sensoriali e materiali, tuttavia le differenze sono più numerose delle similitudini. E tu, sei un autentico epicurèo?

Seleziona le frasi che reputi essere in linea con il pensiero di Epicuro.






Annota il numero di caselle selezionate e leggi il relativo profilo.
0: Non c’è nulla di epicurèo in te!
1-2: Sei moderatamente epicurèo
3-4: Sei piuttosto epicurèo
5-6: Sei un autentico epicurèo!

Spiegazione delle frasi

Il bene si può ottenere facilmente
Epicuro sosteneva che il bene è raggiungibile attraverso la ricerca del piacere e l’evitamento del dolore. A suo modo di vedere, il bene poteva essere ottenuto dedicandosi alla filosofia, la quale aveva esattamente questo scopo. La ricetta per giungere al bene consisteva nell’allontanare tutti i desideri inutili e dannosi e nel focalizzarsi consapevolmente su quelli naturali, esercitando sempre e comunque la moderazione.
Il piacere è in primis assenza di dolore
Questa affermazione riflette gran parte del pensiero epicureo. Epicuro definiva il piacere come l’assenza di dolore fisico (aponia) e di turbamenti mentali (atarassia). Ma come ottenere tutto ciò? Semplice, imparando a distinguere ciò che provoca sofferenza da ciò che invece dona equilibrio e appagamento. Nella filosofia epicurea la sofferenza è dunque la condizione di base dell’essere umano, mentre la felicità, che coincide con il bene, consiste nel riuscire ad eliminare tale dolore.
Ciò che spaventa della morte è la sua attesa
Epicuro parlava della morte come di un evento naturale da non temere, poiché quando siamo vivi la morte non è presente, e quando arriva la morte noi non siamo più in grado di percepirla. Tale idea è perfettamente in linea con la sua filosofia del piacere, secondo la quale è necessario allontanare sia i pensieri che le sensazioni capaci di generare turbamento psicologico e dolore fisico. La paura della morte rientra fra tali elementi.
La chiave delle felicità risiede nella moderazione
Epicuro enfatizzava l’importanza della moderazione nel godimento dei piaceri. Credeva che i piaceri più semplici e moderati conducessero ad un vivere più soddisfacente rispetto ai piaceri eccessivi. Il pensiero epicureo si distingue dunque da quello edonistico, fatto di eccessi, che vide fra i suoi seguaci il celebre scrittore irlandese Oscar Wilde. Nella mentalità greca antica il tema della moderazione e dell’evitamento degli eccessi è centrale. Katà métron, così dicevano gli antichi filosofi ellenici, ossia secondo misura. La moderazione veniva considerata una virtù indispensabile per raggiungere la cosiddetta eudaimonia.
Non tutti i piaceri sono da ricercare nello stesso modo
Questa affermazione è coerente con il pensiero epicureo, poiché egli classificava i piaceri in varie categorie, considerando quelli maggiormente in linea con la natura umana come preferibili rispetto a quelli più sofisticati. Oggi noi potremmo chiamarli bisogni indotti, intendendo con ciò quei desideri che non avremmo se non ci venissero inculcati dall’esterno. I piaceri e i bisogni distanti dalla natura umana, sempre secondo Epicuro, finivano per produrre ulteriore sofferenza, e quindi andavano eliminati o comunque perseguiti con estrema moderazione.
La filosofia può e deve essere praticata da giovani e anziani
Secondo Epicuro la ricerca filosofica coincideva di fatto con la ricerca della felicità. Nella Lettera a Meneceo egli spiega che una persona disinteressata alla filosofia è sostanzialmente una persona che non si sente ancora pronta per essere felice. Ora, la felicità non ha età, pertanto Epicuro invitava tutti quanti, giovani e anziani, a dedicarsi all’esercizio di questa importante attività razionale.

 


SEI UN VERO SOCRATICO?

Socrate è stato un importante filosofo dell’antica Grecia, nato ad Atene intorno al 470 a.C., noto per il suo approccio innovativo e anticonformista alla ricerca filosofica. Il suo metodo, definito socratico, e le sue idee, sono arrivati fino a noi grazie principalmente agli scritti di un suo allievo, Platone, dal momento che Socrate non lasciò nulla di scritto. Questa figura storica rappresenta un pilastro del pensiero occidentale, sebbene al suo tempo non fosse affatto amato e rispettato da tutti. Ancora oggi il suo metodo di indagine filosofica può essere utilizzato efficacemente per stimolare la riflessione individuale e invogliare al confronto interpersonale.

Seleziona le frasi che reputi in linea con il pensiero di Socrate.






Annota il numero di caselle selezionate e leggi il relativo profilo.
0: Non sei affatto socratico
1-2: Sei poco socratico
3-4: Sei un piccolo Socrate
5-6: Socrate sarebbe fiero di te!

Spiegazione delle frasi

L’essere umano è profondamente ignorante
L’intera produzione intellettuale di Socrate trae origine dalla presa di coscienza di una verità fondamentale: l’ignoranza è l’origine di tutti i mali. Dopo aver preso atto di ciò, il filosofo ateniese iniziò il suo percorso di indagine volto a trasformare la sua ignoranza in una conoscenza che fosse il più possibile accurata e vicina alla verità ultima. Dunque, secondo Socrate l’essere umano viene al mondo in una condizione di ignoranza e deve, come prima cosa, prenderne atto.
Chi si reputa sapiente in genere non lo è affatto
Circolano numerosi aneddoti curiosi sull’atteggiamento di Socrate nei confronti dei cosiddetti sapienti. Pare che egli fosse un vero e proprio spauracchio per questi ultimi, dal momento che li utilizzava come bersagli per le sue domande scomode. Ciò che ne usciva, domanda dopo domanda, era che questi sedicenti esperti conoscevano poco o per nulla l’argomento rispetto al quale si consideravano preparati. Essi erano esperti soprattutto nell’uso delle parole e nel dare l’impressione di essere competenti.
Il dialogo è alla base del processo di conoscenza
Al centro del metodo socratico c’è il dialogo, intendendo con questo il continuo confronto dialettico fra le persone. Il filosofo riteneva che tale metodo fosse l’unico in grado di condurre ad una verità condivisa. Va specificato che Socrate considerava la conoscenza non tanto come una forma di apprendimento, bensì come un fenomeno basato sul ricordare, ritenendo con ciò che noi possediamo già determinate conoscenze e verità, solo che le abbiamo dimenticate. Il dialogo avrebbe la capacità di riportarle a galla.
Il limite dei libri è che danno sempre le stesse risposte
Sebbene non vi sia certezza che tale affermazione sia stata effettivamente prodotta da Socrate, sappiamo che egli non lasciò nulla di scritto poiché considerava il dialogo e l’atto del tramandare verbalmente le idee come i più efficaci. Pare che il filosofo riscontrasse un grosso difetto nel sapere tramandato per iscritto, ovvero il fatto che i libri, davanti ad una domanda, rispondessero sempre nella stessa maniera, divenendo presto obsoleti. Al contrario, il dialogo con le altre persone poteva generare nuove risposte e nuove illuminazioni.
Socrate venne condannato a morte dai suoi concittadini
Purtroppo andò esattamente in questo modo. A quel tempo, ad Atene, i processi si tenevano pubblicamente ed era il popolo stesso a giudicare colpevole o innocente l’imputato, non prima di aver ascoltato sia l’accusa che la difesa. Questa forma di democrazia forense condusse alla condanna a morte di Socrate, il quale venne giudicato colpevole di vari reati, fra i quali quello di aver corrotto l’animo dei giovani trasmettendo loro le sue idee, proprio quelle che stiamo affrontando in questa sede.
Socrate utilizzava la maieutica per indurre gli altri a riflettere
La maieutica è l’arte delle levatrici, ossia quelle donne che un tempo aiutavano le partorienti. Socrate si ispirava a loro, considerando la sua tecnica dialogica come una forma di parto nella quale gli interlocutori, interagendo fra loro e stimolandosi a vicenda, arrivano infine a partorire una verità condivisa. La maieutica aveva, ed ha tuttora, la finalità di attivare il pensiero critico.

 


SEI SENSIBILE ALLA BELLEZZA?

Gli antichi filosofi greci ritenevano che nella vera bellezza ci fosse anche del vero. Le verità ultime non sono accessibili alla limitata mente umana, tuttavia contemplando le meraviglie prodotte dall’universo, è possibile sentirsi parte della perfezione del creato. Dunque, sei anche tu un estimatore della VERA bellezza?

Leggi le frasi che seguono e seleziona quelle che condividi e che ritieni più sensate.






Conta il numero di caselle selezionate e consulta il profilo corrispondente.
0: Riconosci e apprezzi le vera bellezza
1-2: Sei abbastanza sensibile alla vera bellezza
3-4: Confondi il bello con il desiderabile
5-6: Non sai distinguere la vera bellezza

Spiegazione delle frasi

La bellezza fisica dura troppo poco
Questa osservazione riconosce la natura transitoria degli attributi fisici pur considerandoli importanti. Sebbene la società dia spesso grande valore all’aspetto fisico, è essenziale riconoscere che la vera bellezza trascende la mera fisicità. Essa comprende qualità come il temperamento, la gentilezza e la saggezza, attributi che permangono al di là delle apparenze superficiali.
La vita è bellezza, la morte è bruttezza
Questa affermazione riflette una dicotomia spesso presente nella percezione umana. La vita è di solito associata alla gioia, alla crescita e al benessere, elementi che molti trovano positivi. Al contrario, la morte può evocare sentimenti di perdita e disperazione, i quali vengono percepiti come brutti. Tuttavia, alcune filosofie sostengono che anche la morte possieda una sua forma di bellezza, in quanto parte naturale del ciclo della vita.
Una Ferrari rossa fiammante, che spettacolo!
Tale considerazione mette in luce il fascino dei beni materiali e la loro attrattiva estetica. Sebbene molti possano trovare una Ferrari visivamente stupenda grazie al suo design e all’eccellenza ingegneristica, ci si chiede se l’ammirazione per questi oggetti derivi da un genuino apprezzamento per la bellezza o da un condizionamento sociale relativo alla loro desiderabilità.
Le cose belle generalmente sono anche costose
Questa frase si collega alla convinzione comune che gli oggetti di alta qualità o esteticamente piacevoli abbiano un costo elevato. Per quanto ciò possa essere vero in alcuni contesti (ad esempio, l’arte e i beni di lusso), non si tiene conto del fatto che la bellezza può essere riscontrata nelle cose più semplici e date per scontate, come ad esempio la natura o le situazioni quotidiane.
Nella natura c’è del bello, ma niente supera le opere umane
Questa prospettiva eleva la creatività umana al di sopra delle meraviglie naturali. Benché le creazioni umane – opere d’arte, architettura – possano essere di una bellezza straordinaria, è fondamentale riconoscere che la natura stessa offre una bellezza ineguagliabile grazie alla sua complessità e diversità.
Il nostro mondo è bello e perfetto così com’è, ma non tutti lo vedono
Tale concetto sottintende l’esistenza di una bellezza intrinseca nel mondo che ci circonda, la quale può passare inosservata a chi non ha la sensibilità necessaria per saperla apprezzare. Tuttavia, questa convinzione allude all’idea che il mondo materiale, di cui la natura fa parte con tutta la sua spietatezza, sia qualcosa di perfetto in sé. Non bisogna confondere ciò che è esteticamente bello o perfettamente funzionale, come la natura, con ciò che appartiene al mondo spirituale.

 


SEI APOLLINEO O DIONISIACO?

Il concetto di Apollineo e Dionisiaco, sviluppato da Friedrich Nietzsche, rappresenta i due principi opposti che influenzarono l’arte e la cultura dell’antica Grecia. Lo spirito apollineo è associato all’ordine, alla razionalità e alla bellezza ideale, mentre lo spirito dionisiaco incarna il caos, l’istinto e l’ebbrezza della vita. Entrambi i principi si configurano come risposte alla sofferenza del vivere: il dionisiaco affronta il dolore attraverso l’ebbrezza, la celebrazione della vita e il piacere sensoriale, mentre l’apollineo cerca di dare forma e significato a questa sofferenza attraverso la riflessione razionale, l’arte e la sublimazione. Quale fra queste due modalità esistenziali prevale in te?

Istruzioni:
Seleziona una sola risposta per ogni quesito (A oppure D).
Rispondi a tutte le domande, 5 in totale.

1. Che tipo di rapporto hai con l’ordine e la disciplina?


2. Prima il dovere e poi il piacere. Ne sei proprio sicuro?


3. La vita è meravigliosa, bisogna solo imparare a godersela!


4. Ti lasci trasportare facilmente dalle sensazioni e dalle emozioni?


5. Si presenta un’opportunità economica inaspettata. Come reagisci?

Conta il numero di risposte per ciascuna tipologia, A e D, e consulta il profilo corrispondente.
A=5 / D=0: Sei un diretto discendente di Apollo!
A=4 / D=1: Sei fortemente Apollineo
A=3 / D=2: Sei Apollineo con tendenze Dionisiache
A=2 / D=3: Sei Dionisiaco ma senza eccessi
A=1 / D=4: Sei un aspirante Dioniso!
A=0 / D=5: Sei Dioniso in persona!

Spiegazione delle domande

Che tipo di rapporto hai con l’ordine e la disciplina?
A. Mi piace vivere ordinatamente e darmi delle regole
Qui si manifesta chiaramente un orientamento apollineo verso la struttura e l’organizzazione come mezzi per raggiungere obiettivi chiari e definiti. La personalità apollinea ama seguire una routine predefinita e fatica ad accettare il cambiamento, anche quando quest’ultimo potrebbe apportare novità positive.
D. L’eccesso di ordine e disciplina mi crea disagio
Questa risposta suggerisce una preferenza per la libertà espressiva tipica dell’approccio dionisiaco, dove le regole rigide possono essere percepite come limitanti e generare frustrazione. Il carattere dionisiaco incontra difficoltà nel rispettare le norme sociali e nel seguire il cosiddetto buonsenso.
Prima il dovere e poi il piacere. Ne sei proprio sicuro?
A. Certo, nella vita non c’è soltanto il piacere
Questa affermazione evidenzia una visione apollinea della vita, dove i doveri sono considerati fondamentali per una vita equilibrata e significativa. Secondo tale prospettiva vivere significa, innanzitutto, fare progetti e concretizzare i propri obiettivi. Il piacere è considerato come un fattore secondario.
D. No, il divertimento è fondamentale!
Una risposta dionisiaca che enfatizza l’importanza del piacere immediato e dell’esperienza sensoriale come elementi essenziali della vita. La progettualità e la preoccupazione per il futuro vengono messe in secondo piano e non fungono assolutamente da punti di riferimento, come accade invece per gli apollinei.
La vita è meravigliosa, bisogna solo imparare a godersela!
A. Dipende, non sempre e non per tutti
Un’affermazione più cauta che riflette una visione apollinea; essa riconosce le complessità della vita umana e mostra, per tale ragione, un atteggiamento più prudente e ponderato. Coloro che adottano questo approccio tendono a fare progetti orientati verso il futuro, al contrario dei dionisiaci che vivono immersi nel presente.
D. Assolutamente, io cerco di sfruttarla appieno
Una posizione decisamente dionisiaca che celebra la gioia di vivere senza riserve, e che allontana dalla mente eventuali dubbi e scetticismi circa la complessità della vita e le difficoltà che ne conseguono. Chi ragiona in questi termini vive nel qui ed ora.
Ti lasci trasportare facilmente dalle sensazioni e dalle emozioni?
A. No, a parte quando lo faccio coscientemente
Questa posizione indica un controllo consapevole delle emozioni, tipico dell’approccio apollineo. L’individuo riconosce le proprie emozioni ma sceglie di non lasciarsi trasportare da esse senza una qualche forma di controllo razionale.
D. Sì, succede senza che io me ne renda conto
Qui emerge un aspetto dionisiaco; l’individuo vive le emozioni in modo intenso e spontaneo, senza preoccuparsi delle eventuali ripercussioni, suggerendo una connessione profonda con il lato più istintivo della propria psiche.
Si presenta un’opportunità economica inaspettata. Come reagisci?
A. Voglio capire bene di cosa si tratta prima di accettarla
Questa risposta riflette un approccio apollineo. La persona mostra una preferenza per la razionalità e la riflessione critica prima di prendere decisioni importanti. Questo comportamento è caratterizzato dalla ricerca di informazioni, analisi dei rischi e valutazione delle conseguenze.
D. Non ci penso due volte e mi butto!
Qui vediamo un atteggiamento dionisiaco, dove l’individuo agisce impulsivamente, lasciandosi guidare dall’emozione del momento piuttosto che da una valutazione razionale. Questo può portare ad esperienze intense ma anche a risultati imprevedibili.

 


VIVI NELLA CAVERNA PLATONICA?

Conosci il mito della caverna dell’antico filosofo greco Platone? Se sei una persona curiosa e interessata a capire il funzionamento del mondo, non devi perdertelo! Questo mito è stato inventato 2500 anni fa, ma è di un’attualità incredibile. Ha a che fare con l’illuminazione spirituale e non solo…

Esamina le frasi che seguono e seleziona quelle con cui ti trovi in accordo o che consideri più ragionevoli.






Conta il numero di caselle selezionate e consulta il profilo corrispondente.
0: Sei fuggito dalla caverna
1-2: Sei quasi fuori dalla caverna
3-4: Vivi nella caverna ma a volte la trovi scomoda
5-6: Vivi nella caverna e ti piace molto

Spiegazione delle frasi

La filosofia è uno spreco di tempo!
Questa affermazione suggerisce una chiusura nei confronti della ricerca del sapere. Platone avrebbe sostenuto che la filosofia è essenziale per comprendere la realtà oltre le ombre.
Se qualcosa è difficile da capire, non fa per me
Qui si evidenzia una resistenza alla complessità del pensiero critico. Il viaggio verso la verità richiede impegno e pazienza.
Porsi costantemente delle domande è dannoso
Questa visione contrasta con l’idea platonica che il dubbio e l’interrogazione siano fondamentali per poter accedere ad una conoscenza superiore.
La televisione è necessaria per restare informati
Sebbene i media possano fornire informazioni, Platone potrebbe avvertire che non tutte le fonti sono affidabili e che bisogna discernere tra verità e illusione.
La realtà è evidente, non c’è alcun complotto o inganno
Questa affermazione riflette una visione semplicistica della realtà. Truffe, raggiri e manipolazioni sono all’ordine del giorno, basta aprire gli occhi e guardarsi attorno. Platone ci esorta a proiettare lo sguardo oltre le apparenze.
Le istituzioni operano per il nostro bene e meritano massima fiducia
Anche se alcune istituzioni possono avere buone intenzioni, Platone ci invita ad essere critici nei confronti dell’autorità, poiché il potere tende sostanzialmente a perpetrare se stesso anche a discapito dell’interesse generale.

 


POSSIEDI UNA MENTE FILOSOFICA?

Curiosità e bisogno di sapere sono alla base della ricerca filosofica. La mente filosofica ha sete di conoscenza ed è consapevole del fatto che la ricerca della verità è un processo destinato a non avere mai fine. Sei anche tu un vero filosofo?

Leggi le frasi che seguono e seleziona quelle che condividi e che ritieni più sensate.






Conta il numero di caselle selezionate e leggi il profilo corrispondente.
0: La tua mente è anti-filosofica
1-2: La tua mente è poco filosofica
3-4: La tua mente è incline alla filosofia
5-6: Sei un vero filosofo

Spiegazione delle frasi

L’uomo è misura di tutte le cose
Questa affermazione, attribuita a Protagora, suggerisce che la verità è relativa all’individuo. Se condividi questa idea, dimostri di possedere una mentalità aperta e soggettiva, tipica di chi ama esplorare diverse prospettive.
L’inizio della saggezza è il silenzio
Questa frase implica che l’ascolto e la riflessione sono essenziali per acquisire saggezza. Se credi in questo principio, manifesti una predisposizione a considerare attentamente le idee prima di esprimere un giudizio.
La vita è un processo di continua ricerca
Tale concetto ci dice che l’apprendimento e la scoperta non finiscono mai. Se ti identifichi con questa idea, significa che sei aperto al cambiamento e alla crescita personale.
Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso
Questa idea sottolinea l’importanza dell’auto-riflessione e del miglioramento personale come prerequisito per influenzare gli altri o il mondo esterno. Condividere questa visione indica una consapevolezza di tipo etico e sociale.
La morte non è il peggio che può accadere agli uomini
Questa affermazione invita a riflettere sul significato della vita e sulla paura della morte. Se sei d’accordo con questa idea, vuol dire che possiedi una visione dell’esistenza umana più ampia e profonda di quella comunemente accettata.
Studiare e capire la storia è fondamentale per evolvere socialmente
Ciò sottolinea l’importanza del contesto storico nel plasmare i valori e il progresso della società odierna. Se sei d’accordo, probabilmente sei anche consapevole del fatto che imparare dalle esperienze passate è essenziale per decidere le proprie sorti future.

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RIGUARDO A QUESTI MINI-TEST

Lo scopo principale di questi brevi test di personalità autosomministrati è quello di aiutare le persone a scoprire le loro inclinazioni filosofiche e il modo in cui queste idee danno forma alla loro visione del mondo. Essi possono fornire indicazioni sulle posizioni etiche, metafisiche ed epistemologiche di una persona. Affrontando questi argomenti attraverso una modalità interattiva, i partecipanti possono riflettere sulle proprie convinzioni e scoprire aree di potenziale crescita personale o di ulteriore approfondimento. A questo proposito, dopo aver completato i mini-test è consigliabile leggere attentamente le spiegazioni fornite per ogni frase.

Attenzione: le indagini di personalità disponibili in questa pagina sono offerte gratuitamente. Si tratta di strumenti di autovalutazione rapidi in cui l’utente è responsabile del conteggio delle risposte e dell’individuazione del profilo corrispondente. I risultati sono indicativi ma non definitivi e non devono essere considerati come sostitutivi di una consulenza psicologica professionale.