L’importanza della ricerca filosofica e spirituale nella società contemporanea

filosofia e spiritualità
Durante l’era moderna, in particolare a partire dalla rivoluzione industriale, la società ha progressivamente assimilato una visione dell’esistenza sempre più materialista e scientista. Il materialismo considera utile soltanto ciò che è concreto, spingendo gli individui a privilegiare i beni tangibili e l’accumulo di ricchezza a discapito dei valori intangibili come la saggezza, la compassione e la crescita spirituale. Lo scientismo estende questa prospettiva affermando che la scienza empirica è la via definitiva verso la conoscenza, ritenendo al tempo stesso l’indagine filosofica e le esperienze spirituali irrilevanti o infondate. Questo cambiamento culturale ha prodotto una visione del mondo in cui il successo viene misurato prevalentemente in base alla prosperità finanziaria e alla quantità di beni materiali posseduti, mentre vengono messe in secondo piano le questioni esistenziali più profonde come lo scopo, il significato e la natura dell’esistenza umana.

L’avere al posto dell’essere

Le conseguenze di questa mentalità materialistica sono notevoli. Gli individui si trovano spesso intrappolati all’interno di un ciclo consumistico, alla costante ricerca di soddisfazione attraverso il ricorso a mezzi esterni, finendo inevitabilmente per trascurare la propria vita interiore. L’incessante ricerca di lavoro, denaro e prestigio può generare un senso di vuoto e di distacco da se stessi e dagli altri. Come osservato dal filosofo Erich Fromm nel libro “Avere o essere?”, l’orientamento della società odierna punta verso l’avere piuttosto che verso l’essere, favorendo così il senso di alienazione e di insoddisfazione.

Il bisogno umano di un significato profondo

Gli esseri umani possiedono una propensione innata a cercare un significato che vada oltre la mera sopravvivenza o il guadagno materiale. Ricercare un fine più ampio è una necessità fortemente radicata nella nostra coscienza e genera ripercussioni sulla nostra capacità di autoconsapevolezza e introspezione. Le antiche tradizioni filosofiche hanno da tempo riconosciuto questa esigenza. Per esempio, Aristotele enfatizzò il concetto di eudaimonia, che si può tradurre come prosperità o perseguimento del bene non solo tramite la felicità, ma anche coltivando la virtù e cercando di trovare uno scopo personale nella vita.

L’incertezza e l’insoddisfazione come parte della vita

I filosofi esistenzialisti, come Søren Kierkegaard e Friedrich Nietzsche, esaminarono l’importanza della creazione di un significato individuale in un mondo che può sembrare caotico o indifferente. Essi sostenevano che il confronto con le incertezze intrinseche della vita permette alle persone di tracciare il proprio percorso verso l’autenticità. Quando esse si concentrano esclusivamente sui risultati esterni senza occuparsi delle proprie esigenze esistenziali più profonde, possono provare un senso di insoddisfazione, come supportato anche da alcune teorie psicologiche quali la piramide di Maslow.

Sopravvivere non è l’unico scopo

Abraham Maslow propose che, una volta soddisfatte le necessità fisiologiche di base (nutrirsi, riposarsi) e di sicurezza, gli individui hanno esigenze di livello superiore come l’amore, l’appartenenza, la stima e infine l’autorealizzazione, ovvero la manifestazione del proprio potenziale. In assenza di un impegno a soddisfare questi bisogni superiori attraverso l’indagine filosofica o la pratica spirituale, molte persone finiscono per essere vittime di un vuoto esistenziale che non può essere colmato dai soli beni materiali.

Le sfide delle generazioni più giovani

giovani generazioni confuse

I giovani di oggi devono affrontare una moltitudine di problematiche inedite, in quanto si ritrovano a vivere in un contesto sociale sempre più dominato dalla tecnologia e dal suo uso spesso disumanizzante. Una delle questioni più urgenti è la trasformazione delle istituzioni educative, le quali assomigliano oramai ad aziende piuttosto che a luoghi dedicati a promuovere uno sviluppo umano di tipo olistico. La priorità viene data all’efficienza e alla produttività, solitamente a scapito della formazione di individui dotati di cultura generale e spirito critico. In tale ambiente gli studenti sono di frequente sottoposti a prove standardizzate che enfatizzano la mera memorizzazione e il ripasso dei concetti invece che stimolare la creatività, il pensiero innovativo e l’esplorazione filosofica. Sebbene queste valutazioni possano misurare il rendimento accademico in senso stretto, non tengono conto di abilità essenziali come la risoluzione dei problemi, l’intelligenza emotiva e il ragionamento etico.

Mancanza di riferimenti etici e morali

Come risultato di questo paradigma educativo, molti giovani sperimentano un allontanamento dalle forme di saggezza tradizionali che storicamente hanno fornito un quadro di riferimento per la comprensione dell’esistenza umana. La letteratura, la filosofia e la spiritualità, campi che incoraggiano una seria riflessione sulle questioni fondamentali della vita, vengono regolarmente messe in secondo piano rispetto a programmi di studio incentrati esclusivamente sulla formazione professionale o sulla preparazione ai test. Tale perdita di interesse nei confronti delle tradizioni intellettuali può causare negli studenti un’incapacità nell’affrontare complessi dilemmi morali e nello sviluppo di una comprensione articolata dei propri valori e delle proprie convinzioni.

Il ruolo delle persone anziane

Il ruolo degli anziani non è più centrale come un tempo, quando essi erano i depositari del sapere e della saggezza. In molte culture odierne la loro importanza è diminuita in modo significativo, così come il loro numero; i giovani rimangono quindi senza la guida di coloro che possiedono esperienze di vita ricche di saggezza e di utili intuizioni. Di conseguenza, i ragazzi faticano a sviluppare una visione del mondo coerente che integri efficacemente le ambizioni materiali con la realizzazione spirituale. Questo distacco può determinare sentimenti di isolamento e confusione nel tentativo di conciliare le aspettative della società con il propri desiderio interiore di un significato più ampio.

Apparire anziché essere

Come se non bastasse, i social media amplificano il senso di inadeguatezza tra gli adolescenti promuovendo standard irrealistici basati su stili di vita elaborati da esperti di marketing piuttosto che essere frutto di esperienze di vita autentiche. Quando i giovani devono affrontare queste pressioni senza il supporto delle tradizioni filosofiche del passato, come ad esempio quella stoica che insegna la vera resilienza, oppure quella buddista che incentiva l’autoconsapevolezza, possono finire alla deriva e perdersi nella superficialità.

Spiritualità come riconnessione con l’anima

riconnettere anima e spirito

La prospettiva filosofica occidentale

Quello della spiritualità è un percorso fondamentale per gli individui che cercano di riconnettersi con la propria anima, nonché un concetto profondamente radicato in varie filosofie e tradizioni antiche. La nozione di anima è stata un tema centrale in molti discorsi filosofici nel corso della storia. Platone, uno dei filosofi più influenti del pensiero occidentale, analizzò ampiamente l’idea dell’immortalità dell’anima nei suoi dialoghi, in particolare nel “Fedone”. In quest’opera egli affermava che l’anima intraprende un viaggio verso la verità e il bene; tale viaggio, secondo il filosofo, trascende le preoccupazioni terrene e l’esistenza materiale. Questo quadro filosofico presuppone che una persona possieda una certa coscienza e conoscenza di sé, diversamente non potrà mai comprendere ciò che è bene e decidere di perseguirlo.

Il punto di vista trascendentale orientale

Allo stesso modo le filosofie orientali, quali l’induismo e il taoismo, presentano la spiritualità come un mezzo per trascendere le limitazioni fisiche ed acquisire una consapevolezza più vasta circa la propria vera natura. L’induismo descrive l’Atman, o il vero sé, come eterno ed ultraterreno. Analogamente, il taoismo enfatizza l’armonia con il Tao, il principio cardine che sottende e unisce tutte le cose, incoraggiando gli individui a riconoscere la loro interconnessione con l’universo. Entrambe le tradizioni promuovono pratiche come la meditazione, la mindfulness e l’autoriflessione per facilitare questa riconnessione.

Corpo e mente, ma anche anima e spirito

Ricongiungersi con la propria anima implica un profondo riconoscimento del fatto che, pur abitando in corpi biologici soggetti a numerose esigenze e preoccupazioni mondane, come la stabilità finanziaria o lo status sociale, la nostra essenza trascende queste limitazioni. Tale realizzazione favorisce un senso di libertà associato alla presa di coscienza della nostra natura immortale; ciò incoraggia ognuno di noi a guardare oltre i piaceri transitori e verso una forma di realizzazione interiore basata su presupposti non terreni. Impegnandosi in pratiche spirituali che promuovono la consapevolezza e l’introspezione, diviene possibile acquisire una comprensione più profonda di se stessi e del proprio posto all’interno del complesso mosaico dell’esistenza.

Tecniche come la meditazione, la mindfulness, lo yoga o la preghiera contemplativa fungono da strumenti per il processo di riconnessione; esse permettono di acquisire consapevolezza dei propri pensieri e delle proprie emozioni, favorendo una migliore connessione sia con se stessi che con gli altri. La lettura di testi filosofici può altresì stimolare il pensiero critico riguardo alle questioni fondamentali della vita, nonché generare una riflessione più profonda circa i propri valori personali e la loro origine.

Conclusione: un invito all’indagine filosofica

In sintesi, la ricerca filosofica e spirituale è più che mai cruciale per contrastare la pervasiva mentalità materialista e tecnocentrica tipica della società contemporanea. Questo viaggio arricchisce la vita personale e contribuisce positivamente alla società, promuovendo relazioni empatiche basate su esperienze umane condivise piuttosto che sulla competizione per la sola ricchezza materiale. Siccome viviamo in un mondo complesso e pieno di distrazioni incentrate sul consumo e sulle illusioni tecnologiche anziché sulla contemplazione, è quanto mai imperativo, sia per i singoli individui che per le comunità, riconoscere l’importanza non solo dei progressi scientifici, ma anche dell’indagine filosofica; quest’ultima è la sola che può permettere all’umanità di non perdere di vista le questioni fondamentali dell’esistenza umana.

test della saggezza per ragazzi

 

MINI-TEST DI AUTOVALUTAZIONE: POSSIEDI UNA MENTE FILOSOFICA?

La curiosità e il desiderio di conoscenza sono i carburanti principali dell’indagine filosofica. Colui che è assetato di sapere riconosce che la ricerca della verità è destinata a non terminare mai. Ti consideri anche tu un autentico filosofo?

Leggi le frasi che seguono e seleziona quelle che condividi e che ritieni più sensate.






Conta il numero di caselle selezionate e leggi il profilo corrispondente.
0: La tua mente è anti-filosofica
1-2: La tua mente è poco filosofica
3-4: La tua mente è incline alla filosofia
5-6: Sei un vero filosofo

 

MINI-TEST AUTOSOMMINISTRATO: SEI UNA PERSONA SPIRITUALE?
Vediamo se dentro di te esiste un aspetto etereo e trascendentale, oppure se ti ritrovi ad essere completamente invischiato all’interno delle dinamiche del mondo materiale. In altre parole, ti prendi cura anche della tua componente spirituale?

Esamina le frasi che seguono e seleziona quelle con cui ti trovi in accordo o che consideri più ragionevoli.






Conta il numero di caselle selezionate e leggi il profilo corrispondente.
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